Usagi drop: un'introduzione per tutti
Perché dovreste leggerlo
Esatto, perché dovreste leggerlo? Non credo mi capiterà spesso di ripeterlo altrove, ma la verità è che non c'è alcun motivo! Ma vi propongo un affare: di leggere il riassuntone commentato che segue così sotto, così vi risparmierete il tempo e la fatica di leggere il manga stesso.Dettagli
Titolo: Usagi Drop (うさぎドロップ)Autrice: Yumi UNITA
Anno: 2005 — 2011
Serializzazione originale: Feel Young, Shodensha
Volumi: 10 (62 capitoli)
Dove leggerlo
Edizione italiana: GP Publishing
⚠ Attenzione! Quello che segue è un riassuntone commentato in cui sono contenuti alcuni spoiler maggiori.
Usagi drop: appunti di lettura
【 Che ora è? È l'ora del riassuntone! 】
Daikichi è il classico trentenne single e senza una carriera lavorativa rilevante: vive una vita serena, ma inizia a sentire il peso degli anni che passano e teme di rimanere solo per sempre – anzi forse si è già rassegnato, dato che non manca mai di sottolineare come le donne siano per lui un mistero irrisolvibile. Ma la vita di questo personaggio privo di fascino è destinata a una grande svolta: nel momento in cui il nonno muore, lasciando sola una figlioletta di 6 anni avuta da una relazione con una donna sconosciuta, Daikichi decide di prenderla con sé e di crescerla come se fosse figlia sua (benché a conti fatti sia sua zia [sic]).Queste sono le premesse di Usagi Drop, che costituiscono sostanzialmente il primo volume.
Successivamente veniamo catapultati in un'atmosfera slice-of-life molto candida e fatata, in cui osserviamo un imbranato Daikichi districarsi nei mille doveri di genitore: si passa dalle questioni più organizzative, come l'affrontare la burocrazia attraverso cui può iscrivere la piccola Rin a scuola, fino alle cose più emotive, ovvero riuscire a costruire un felice rapporto con questa bambina sconosciuta. Rin dal canto suo dimostra di essere molto tranquilla e giudiziosa... E per fortuna, aggiungerei, perché se no, considerate le sue doti genitoriali, Daikichi sarebbe stato rovinato. In un primo momento la timidezza di Rin viene erroneamente confusa per freddezza, ma ben presto i due instaurano un rapporto felice e sbarazzino, benché Rin, fin da principio, chiarisca la sua intenzione di considerare Daikichi come "Daikichi" e non come un sostituto del papà (sono piuttosto buffe le scene in cui afferma con spensierata risolutezza "Daikichi è Daikichi, il papà è il nonno!").
Questa prima parte del manga è inizialmente godibile, ma dopo qualche volume diventa noiosa, e anche la Unita deve essersene resa conto, perché al 5° volume assistiamo a un maxi salto temporale in cui troviamo una Rin sedicenne e un Daikichi che ha ormai valicato gli anta.
Questa seconda parte si trasforma in quello che grosso modo possiamo considerare un classico shoujo, focalizzato in primis sulla vita sentimentale di Rin. Agli inizi pare che possa sbocciare l'amore con un compagno di scuola nonché amico d'infanzia, precedentemente conosciuto nei primi volumi, ma questa ipotesi va pian piano scemando. Non solo: sembra che Rin non provi interesse per nessun ragazzo. Lei stessa inizia a chiedersi perché non riesca a provare interesse per nessuno, e quale dovrebbe essere il tipo di uomo che potrebbe piacerle, fino ad arrivare alla Tragica conclusione: ....Rin è innamorata di Daikichi. Già.
Benché non abbia affatto apprezzato questo colpo di scena, l'ho trovato tutto sommato accettabile. La storia della ragazzina che si innamora dell'uomo maturo che trasmette sicurezza e protezione la conosciamo tutti, e anche in questa narrazione ci poteva stare. Così ho proseguito nella lettura. Ho proseguito e sono giunta alla Tragedia:
Rin non vuole manifestare apertamente il suo amore ma, adesso che ne ha preso coscienza, non riesce neanche a nasconderlo, e ad accorgersene per primo è il famoso amico d'infanzia. Questo povero e innocente ragazzo sbrocca brutalmente di fronte a tale scoperta [così come molti lettori, d'altro canto], tanto da andare dritto dritto a dirlo al diretto interessato, ovvero Daikichi. Daikichi non sa bene come gestire la cosa, ma decide di adottare un atteggiamento di indifferenza ed esorta Rin (che sa che lui sa) a fare lo stesso. La ragazza si rifiuta e, ormai che le carte in tavola sono state scoperte, confessa apertamente il suo amore, affermando che non vi rinuncerà.
Ed è in questo momento di tensione e delirio che Daikichi, in risposta alla confessione di Rin, spara una cazzata grande come un castello.
Grande come un castello.
Le dice [mi permetto di riadattare liberamente il dialogo]: "Ascolta, non sei manco maggiorenne. Se fra due anni, quando lo sarai, le cose non saranno cambiate, allora potremo parlarne in modo più serio".
...
A questo punto abbiamo uno sbagliatissimo salto temporale di due anni e arriviamo al gran finale in cui Rin dice "Bè, due anni son passati, quindi, ci stai o no?", e Daikichi le risponde "Sì, dai, ci sto".
Fine.
Anzi no, ahah, vi piacerebbe.
Rin, tutta contenta, rincara la dose di questo scempio e dice "Bene, sono così felice blablabla discorso emozionale e non vedo l'ora di avere un bambino con te e so che insieme lo cresceremo bene."
Fine.
【 Ma che bel disegno! Che cos'è? 】
Come accennato all'inizio, la cosa più bella di Usagi drop (e forse l'unica) sono le copertine. Mi piaceva molto l'idea di un fondo a tinta unita con i soli personaggi in primo piano; mi ricorda un po' le copertine dell'edizione deluxe di Cortili del cuore, e anzi quelle di Usagi Drop sono più riuscite perché disegni e tipografia comunicano molto di più fra loro.Per quanto riguarda lo stile di disegno, è molto riconoscibile coi suoi tratti netti e marcati, ma non è esattamente un disegno che definirei bello. La creazione delle tavole interne è poco dinamica, e invece una cosa che a me piace un sacco dei manga, e che raramente si trova nel fumetto occidentale, è proprio la libertà nella pagina; quindi, quando vedo griglie così rigide e monotone ci rimango sempre un po' male.
【 E perciò? Considerazioni finali! 】
Dunque, se devo fare un commento serio (anche se questa storia non lo merita), si può supporre che l'intento di Usagi Drop fosse ridefinire il concetto di famiglia, facendo riflettere sulla aleatorietà dei ruoli al suo interno. Questo si allaccia prima di tutto alla relazione fra Daikichi e Rin, ma anche a quella del nonno e della madre di Rin, così come ad altre minori all'interno del manga.Detta così poteva sembrare anche un'idea interessante, ma il fatto è che alla fine ne è uscita fuori una porcheria. Cioè sinceramente non pensavo di essere il tipo di persona che si mette a fare la morale, ma qualcuno deve farlo: stiamo parlando di un tizio che si mette insieme a quella che nel migliore dei casi possiamo considerare sua zia e nel peggiore sua figlia. Cioè va bene tutto ma c'è un limite anche al cringe e qui l'abbiamo superato. Ma Unita l'avrà fatto di proposito? Se davvero il suo fine era sensibilizzare i lettori sulla variabilità del concetto di famiglia, allora avrebbe dovuto essere un po' più convincente e soprattutto NON avrebbe dovuto inserire dei salti temporali nei momenti clou, doveva avere le palle di mostrare come diavolo un amore del genere secondo lei può nascere. È per questo che prima ho scritto che il secondo salto temporale, quello dei due famosi anni, è stato sbagliatissimo. Quell'arco di tempo era pieno di potenziale, la Unita avrebbe potuto farvi nascere un amore a cui il lettore si sarebbe pian piano appassionato e per cui magari avrebbe tifato. Mi viene in mente ad esempio un manga che mi è piaciuto molto, Hana no namae, in cui è stata fatta una cosa simile (ma senza figli di mezzo, grazie al cielo). Purtroppo così non è stato. Ho anche pensato che magari l'editore avesse spinto su una conclusione frettolosa perché le vendite del manga erano in calo... Un pensiero molto ingenuo! Dopo questo manga ci hanno fatto un anime e pure un live action. Ci troviamo ufficialmente nella dark side dei manga.
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