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Cousin: come non parlare di disturbi alimentari

Marzo 2021
Vedo la schiena china di Ryou Ikuemi, intenta a passare l'inchiostro sulle ultime tavole di Cousin; le mani si muovono veloci, la consegna è vicina. Prima di infilare tutto dentro una busta affrancata, si ferma ad ammirare soddisfatta la conclusione del suo lavoro. Poi si reca alla buca delle lettere e lascia che la busta scivoli fino a raggiungere il fondo con un tonfo. Solo a quel punto si gira e riesco a vederne il volto, deformato da un ghigno beffardo. Sa che è riuscita a farla a tutti i lettori.

Cousin: un'introduzione per tutti

Perché NON dovreste leggerlo

Cousin è un manga invecchiato malissimo. Presenta delle idee che erano da considerarsi retrograde già negli anni in cui è stato originariamente serializzato: ma leggerlo a diciasette anni di distanza è anacronistico! I personaggi si contano sulle dita di una mano e, come la scuola di Dawson's Creek insegna, vengono vagliate praticamente tutte le possibili combinazioni di match; ma l'unico che vi lascerà a bocca aperta è quello che si svela nelle ultimissime pagine della storia... Ecco, se volete farvi una risata dovreste continuare a leggere questo post.

Dettagli

Titolo: Cousin (カズン)
Autrice: Ryou IKUEMI
Anno: 2004 — 2007
Serializzazione originale: Zipper, Shodensha
Volumi: 3 (30 capitoli)

Dove leggerlo

Pubblicato in Italia da Flashbook, ma abbastanza difficile da reperire sia nuovo che usato. I diritti del manga sono stati comprati anche in lingua inglese, ma sopravvivono nei meandri dell'internet delle scans eng.

⚠ Attenzione! Quello che segue è un riassuntone commentato in cui sono contenuti alcuni spoiler maggiori.

Cousin: appunti di lettura

Che ora è? È l'ora del riassuntone!

Tsubomi Shirakawa, neodiplomata, comincia la sua vita lavorativa nei panni di commessa part-time in un videonoleggio - ah! Sentite, sentite già che profumo di passato! La ragazza è piuttosto tracagnotta e pare soffra di questa sua forma fisica, che peraltro l'ha portata a evitare sistematicamente l'altro sesso; nonostante questo si è sempre ben guardata dall'intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa finalizzata a migliorarsi. Ma le cose sono destinate a cambiare quando si invaghisce di un cliente abituale del videonoleggio; il quale, per volere del Fato [Fato: (≖⌣≖)], è anche amico di Shiro, un collega di Tsubomi con cui la ragazza è riuscita timidamente a fare amicizia. A questo punto Tsubomi non può più tirarsi indietro: se l'obiettivo è fare colpo su un uomo, deve mettersi a dieta! Fortunatamente per l'autrice, questo manga non ha avuto sufficiente successo all'estero per ricevere la shitstorm che si meritava.
In realtà, nei balloon di questa storia io vi trovo anche il ritratto di una mentalità superata che, a suo modo, era teneramente ingenua: un tempo bastava essere magre per pensare di essere belle. Se eri magra, eri bella. Un po' selettivo, ma anche molto semplice, no? Adesso siamo tutte diventate consapevoli del fatto che, anche se sei grassa, puoi benissimo essere bella. anche se sei magra, puoi benissimo essere un cesso. Ma forse questo mutamento dei canoni di bellezza si è evoluto così marcatamente solo in Occidente, o almeno questo è quello che penso ogni volta che guardo qualche idol orientale. Per concludere la riflessione, trovo delle spiacevoli implicazioni nel fatto che Cousin sia stato originariamente serializzato proprio su Zipper, rivista giapponese di moda femminile.
Cousin scans finale
A condire la storia, Tsubomi scopre che una cugina con cui non ha avuto più contatti dopo l'infanzia è diventata una carinissima e magrissima idol: il paragone con questa entità sarà elemento ricorrente della storia. In particolare, sembra [sembra] che lo scopo dell'autrice sia trasmettere due morali: la prima, che la cugina non sia diventata così "carina" solo per fortuna o per genetica, ma che ce l'abbia fatta lavorando duramente sul proprio corpo; la seconda, che nonostante il suo aspetto apparentemente perfetto, anche lei, nella sua interiorità, nasconda problemi e insicurezze.
Tornando a noi: Tsubomi riesce a raggiungere il suo obiettivo di peso grazie alla forza dell'amore - parola usata in questo manga per identificare un colpo di fulmine privo di qualsiasi fondamento. Ma quando si presenta tutta fiera di sé e in ghingeri davanti all'interessato, scopre con delusione che "interessato" tanto non è. In tutto Cousin, i capitoli dedicati al primo rifiuto amoroso che Tsubomi incassa sono in assoluto i più delicati, in cui l'autrice dimostra una sensibilità insperata. Sensibilità che però si estingue repentina quando Ryo Ikuemi decide di far sfogare la delusione amorosa di Tsubomi nel cibo, ritraendo un disturbo di alimentazione compulsiva in modo davvero superficiale.
Nel secondo arco della storia, una Tsubomi di nuovo grassa e il collega Shiroshita iniziano a chiedersi se fra loro non ci sia un reciproco interesse. La cosa si concluderà in un cringissimo scambio di battute Tu mi piaci COME PERSONA / Grazie.
Cousin scans ita
Cousin scans ita
Quindi finisce così? Le Grand Final, come viene acutamente chiamato dal team di scans eng che si è occupato del progetto, è esilarante. Tsubomi inizia ad uscire con un ragazzo, anche lui frequentatore del videonoleggio [capite donne?! Per fare nuove conoscenze bisogna lavorare in un videonoleggio!], che viene presentato come "uno dai gusti strani": giusto per chiarire il fatto che a un uomo non possa piacere una donna grassa a meno che non abbia "gusti particolari". Invece Shiro, rimasto freddato dal «Grazie» della scena precedente, dopo un primo momento di depressione ha una magica epifania, che lascio assaporare qui sotto. Si sa, fra cugine, è facile confondersi!
Cousin scans finale

Ma che bel disegno! Che cos'è?

L'autrice non è certo pigra quando si tratta di disegnare: i personaggi hanno dei tratti facciali ben diversificati, sempre coerenti e riconoscibili, e mostrano una buona espressività. I background sono sempre disegnati a mano, e c'è una buona dinamicità nei layout delle tavole. Personalmente, però, ho avuto l'impressione che si trattasse di disegni molto anonimi. Non hanno nulla di originale che, credo, me li farà ricordare nel tempo. Quanto alle cover, di cui incredibilmente preferisco la versione italiana, hanno uno stile minimalista più tipico negli josei, che è anche esteticamente piacevole; ma a mio avviso falliscono nell'offrire una realistica rappresentazione di ciò che vi è all'interno.

E perciò? Considerazioni finali!

C'è brutto e brutto e, se devo dire la verità, non ho fatto alcuna fatica ad arrivare al termine di questo manga – differentemente a ciò che sta succedendo, per esempio, con un altro josei che mi porto dietro da diversi mesi e a cui, prima o poi, toccherà dedicargli una nefasta recensione. L'intreccio di Cousin è qualche volta sconclusionato, ma il vero punto debole di quest'opera secondo me risiede nella morale e nell'idea confusa e superficiale che offre dei disturbi alimentari. Se qualcuno era specificatamente interessato all'argomento ed è rimasto deluso da questa lettura, consiglierei un altro manga che mi è piaciuto molto e che si chiama Shibou to Iu Na no Fuku wo Kite [in Italia: Questo non è il mio corpo] di Moyoco Anno.

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